Noi, tutti insieme, alunni e docenti, un gradino dopo l’altro, per raggiungere l’Inferno dantesco, mirabilmente messo in scena nella grave delle Grotte di Castellana, e per smarrirci, come Dante, in quel luogo che incute paura e commuove fino alle lacrime, che esalta e piega, che emoziona e fa ammutolire o applaudire il pubblico di più di trecento ragazzi, grazie alla verità e all’immortalità dei versi danteschi e dei suoi personaggi…Scrosciante e spontaneo l’applauso, più volte, ha SEGNATO, durante lo spettacolo, l’amor ch’ a nullo amato amar perdona di Paolo e Francesca, l’orazion picciola di Ulisse, il profondo dolore del Conte Ugolino e della selva dei suicidi, la profezia della gloria dantesca del maestro Brunetto Latini, l’urlo terrificante e maligno di Lucifero…e tanto altro ancora.
Uno spettacolo che, dopo questi anni difficili, “gradino dopo gradino”, si è fatto vera e profonda ESPERIENZA, confermando l’importanza della scelta didattica del nostro Istituto: continuare a percorrere la via del teatro, in quanto strumento elettivo per la conoscenza di se stessi, nonché per l’acquisizione e il rafforzamento delle capacità comunicative, relazionali, espressive e critiche…
Difficile andar via, quando, per scelte di regia, è giunta Beatrice a ricordare a Dante e a tutti noi che siamo fatti per la luce del bene e non per il buio del male….
Difficile, ma , gradino dopo gradino, siamo risaliti con la piacevole sensazione di essere stati e di essere compagni di viaggio di Dante… e “ quindi uscimmo a riveder le stelle”!